Storni a Roma

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Chiunque sia passato in città, soprattutto durante l’inverno, conosce il problema degli Storni a Roma. Come cosa è lo storno, e perchè a Roma è diventato un problema da gestire?

CHI E’ LO STORNO?

In Italia lo Storno (Sturnus vulgaris)  è principalmente una specie svernante, giunge nel nostro Paese tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre provenendo per lo più dalle regioni dell’Europa nord-orientale. Col sopraggiungere della primavera, tra la fine di marzo e la metà del mese di aprile, la maggior parte della popolazione fa ritorno ai luoghi di nidificazione, mentre una piccola parte rimane in Italia per riprodursi nelle nostre campagne.

Lo storno è una specie ad ampia valenza ecologicain grado di trovare rapidamente soluzioni efficaci a situazioni ambientali mutevoli.

E’ onnivoro: in primavera si nutre soprattutto di invertebrati, in autunno-inverno si nutre prevalentemente di vegetali (frutti e semi), ma è comunque in grado di adattarsi ai più diversi tipi di cibo che può reperire nell’ambiente, sia sugli alberi che al suolo.

Così come le altre specie appartenenti a questa famiglia, gli Sturnidi, lo Storno mostra in ogni stagione un comportamento gregario sia nella ricerca del cibo che durante i raduni serali presso i dormitori.

I DORMITORI

Gli storni al sopraggiungere del buio si riuniscono in gruppi di diverse centinaia (ma talvolta fino a decine di migliaia) di individui per passare la notte tra la chioma degli alberi, formando il cosiddetto ‘dormitorio’ utilizzato, tra l’altro, come ‘centro di informazione’ su quali sono i più vicini siti di alimentazione reperiti nel corso della giornata appena terminata.

Negli ultimi decenni i dormitori che si formano all’interno delle città sono in aumento. Questi passeriformi hanno imparato a sfruttare alcune condizioni favorevoli che trovano in cittàl’effetto ‘isola di calore’ e l’assenza di molti predatori, sia alati che terrestri, non ultimo l’uomo che negli ambienti urbani non può cacciare. Inoltre, la sistematica distruzione delle zone umide circostanti Roma, luoghi prediletti originariamente dagli storni, ha sicuramente favorito lo spostamento dei dormitori in città.

INTERVENTI POSSIBILI

In molti paesi sono stati fatti notevoli sforzi per contenere danni e disagi dovuti alla presenza degli storni, sia in campagna che in città. Tali interventi si sono basati per lo più su tecniche cruente, finalizzate ad uccidere o spaventare gli storni.
Belgio: colpi di dinamite
Stati Uniti e in alcuni Paesi europeicomposti chimici velenosi sui dormitori
Stati Uniti: dormitori irrorati con detergente e acqua
Nonostante gli sforzi, con nessuno di questi metodi si è riusciti a raggiungere l’obiettivo, infatti, gli storni seppur decimati, dimostrando l’alta capacità riproduttiva, hanno sempre rapidamente ripristinato la popolazione originaria, la cui consistenza è determinata principalmente dalla disponibilità alimentare e dalle caratteristiche ambientali.
I metodi più usati nei centri urbani per limitare i danni causati dai dormitori, sono tutti mirati al tentativo di spaventare gli storni e indurli quindi alla fuga. A tal fine si sono sperimentati vari sistemi, dall’esplosione di fuochi d’artificio, all’uso di sagome di rapaci.

Il metodo che ha dato i maggiori risultati è tuttavia proprio quello del “distress call” (grido d’allarme).
Esso consiste nel diffondere, all’interno del dormitorio, il particolare verso emesso in natura da individui del gruppo che si trovano in situazioni di pericolo. La risposta del gruppo è immediata: gli storni abbandonano il posatoio e si allontanano dal luogo che loro hanno interpretato come pericoloso.
Così, mentre altri tipi di disturbi acustici artificiali vengono presto accettati dagli storni come parte dell’ambiente, perdendo così di efficacia, il grido di allarme, avendo un ben determinato significato etologico, continua ad essere associato ad un pericolo effettivo, e, quindi, se usato in maniera opportuna, determina l’abbandono del dormitorio.

LO STORNO A ROMA

Tra le città italiane Roma è sicuramente quella dove oggi è più elevata la presenza di storni svernanti.
A partire dall’inverno 1925-26 lo Storno ha cominciato a frequentare la città, localizzando sugli alberi di alcune zone cittadine i propri dormitori notturni (cortile di Palazzo Venezia, Villa Torlonia, piazza Cavour), nel 1970  erano presenti a Villa Ada, Villa Pamphili, via XX Settembre, viale Trastevere e lungo via Appia Nuova. Nei primi anni ottanta gli storni hanno formato dormitori anche sui platani presenti lungo la riva destra del Tevere, tra ponte Matteotti e ponte S.Angelo.

Nel corso degli anni il numero degli storni svernanti a Roma è andato progressivamente aumentando fino ad arrivare all’attuale consistenza numerica  che ha toccato anche punte di circa 5 milioni di individui.

dormitori più problematici che si sono formati in questi ultimi anni sono quelli di

  • Prati”: via Andrea Doria – via delle Milizie – via Barletta – viale Angelico – via Monte Santo – via Sabotino – piazzale Clodio- piazza dei Quiriti;
  • Piazza Cavour”;
  • Re di Roma”: piazza Re di Roma – via Appia Nuova;
  • EUR”: viale Europa- viale America;
  • Ostia”: via della Stazione Vecchia;
  • Stazione Termini”: piazza dei Cinquecento – via Terme di Diocleziano – piazza della Repubblica;

L’OPERAZIONE STORNI A ROMA: I RISULTATI DEGLI ANNI 2000

Concentrazioni così ingenti di storni hanno causato e causano disagi enormi ai cittadini.
Per questa ragione, il Comune di Roma e la LIPU da qualche anno portano avanti una campagna di allontanamento di questi animali dalla città. A seguito degli interventi realizzati nell’ambito del “Progetto di allontanamento incruento degli storni dalle zone della città di Roma a maggiore rischio” si è sempre riusciti ad ottenere la riduzione della consistenza numerica dei dormitori interessati.

Straordinari risultati si sono ottenuti negli scorsi anni nel problematico dormitorio di “Milizie”, anche grazie alla straordinaria strumentazione utilizzata nel progetto (megafoni fissi alle alberature), agli interventi in simultanea in dormitori limitrofi, ecc. che hanno portato l’allontanamento di tutti gli storni in soli tre giorni, risolvendo il problema ad ottobre. Se non intervenissimo, il problema si protrarrebbe per tutti i mesi invernali in cui lo storno permane nei nostri territori.


LA CAMPAGNA 2008/2009

– Megafoni fissi nel dormitorio di“Milizie”: saranno posizionati megafoni fissi sugli alberi. In questo modo il “grido di allarme” arriverà in modo diretto e non disturbato dal rumore di fondo del traffico cittadino.
– Megafoni mobili con operatori.
– Lettori CD portatili: il “grido di allarme” è stato “ripulito” elettronicamente e inciso su CD in modo da avere una resa più “vicina” al verso naturale dello storno.
– Studio ed elaborazione del verso: il “grido di allarme” è stato studiato e suddiviso in diversi “brani” (A, B, D, G, H, I) in modo da individuare quelli più efficaci (H, I).
– Fasci luminosi: per intensificare la situazione di disagio per gli storni già creata dal “grido di allarme” le chiome degli alberi verranno illuminate con fasci di  luce mossi rapidamente e con tecnica random.
– Interventi in simultanea, ossia interventi contemporanei in dormitori problematici limitrofi.